Cinebaracca sulle scale della Fusinato.

Come abbiamo fatto la scorsa Domenica, anche Domenica 19 Agosto il Cinebaracca continua in via Marzolo, seduti sulla scalinata dello studentato Fusinato (abbandonato da troppi anni mentre le tasse universitarie salgono, gli affitti rimangono proibitivi, l’ESU non consegna le borse di studio e molti che pure avrebbero diritto -anche secondo i canoni ufficiali- non trovano posto negli studentati ).

Verrà proiettato il film “Garage Olimpo [desaparecidos]” di Marco Bechis, che ha voluto raccontare la repressione e la violenza ( questa sì davvero terrorista ) durante la dittatura della junta militare argentina, per narrare della violenza che viene riservata a chi non si fa normalizzare, chi rappresenta un problema per la riproduzione del potere e dei profitti,  in argentina come nel resto del mondo.

 

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Comunicati solidarietà alla Baracca – in aggiornamento

Comunicati solidarietà alla Baracca:

  • L’Unione Sindacale di Base e l’As.I.A – Associazione Inquilini e Assegnatari – (Padova)
  • Giovani Comunisti (Padova)
  • Sinistra critica Veneta
  • Partito della Rifondazione Comunista – (Padova)
  • Comitato permanente contro le guerre e il razzismo – (Marghera)
  • Il Sindacato degli Studenti – (Padova)
  • Teatro de la Barraca (Padova)
  • Collettivo Orti di Via Marzolo (Padova)
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Casa Giustiniani 19, sgombero e nuova occupazione.

Tre giorni prima che venisse sgomberata la Baracca Occupata a Padova, un altro spazio, liberato dall’abbandono e trasformato in un luogo in cui abitare, costruire relazioni nuove e non mediate dalle merci ed uno spazio per l’autorganizzazione, è stato violentemente sottratto a chi lo stava vivendo e costruendo. A separare l’esperienza della Baracca e della casa occupata di via Giustiniani 19 a Genova, sono solo i chilometri che geograficamente ci dividono, le affinità esistono nelle parole e nelle pratiche. Siamo stati colpiti dalla stessa repressione, eseguita per ordini diversi: le autorità cittadine a Genova e quelle universitarie a Padova, ma portata a termine dalle stesse divise. Vogliamo esprimere la nostra solidarietà e complicità con i compagni di via Giustiniani che non si sono fatti intimorire e per rispondere alle loro/nostre necessità hanno immediatamente occupato un nuovo edificio in cui poter proseguire quello che è cominciato al civico 19 di via dei Giustiniani tra i vicoli Genovesi. Useremo la forza che viene a tutti da questa nuova occupazione per prendere gli spazi di cui abbiamo bisogno.
Baracca Occupata Autogestita

Il blog giustiniani19.noblogs.org

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Duri i banchi fioi ! – Solidarietà da Ca’Tron Citta’Aperta (Venezia)

Con grande piacere riceviamo e pubblichiamo il comunicato di solidarietà dei Compagni di Ca’Tron Citta’Aperta di Venezia. Qualche mese, come Occupanti della Baracca, avevamo espresso la nostra vicinanza con un comunicato nei confronti degli studenti veneziani colpiti da ingiuste misure repressive colpevoli di aver riaperto e autogestito, a beneficio di tutti (cittadini, studenti e non solo), uno spazio di proprietà dell’Università IUAV abbandonato da anni al deperimento del tempo.  Vogliamo accompagnare lo scritto solidale inviatoci con la stessa foto con la quale avevamo aperto il comunicato di qualche mese fa. Questa immagine ci aveva particolarmente colpiti per la frase “l’occupazione è metodo di lotta e di ricerca” immortalata in un edificio universitario occupato durante le lotte studentesche degli anni settanta. Una frase che, oggi come allora, include buona parte del nostro agire e dei nostri desideri.

Siamo ben consapevoli di come esperienze di occupazione e autogestione all’interno dell’università siano sistematicamente osteggiate e represse da chi, in linea con le direttive di governo, sta trasformando un’istituzione pubblica in un’azienda asservita al profitto. Non possiamo non provare rabbia e sdegno di fronte a un utilizzo così sproporzionato e becero della forza pubblica: i fatti di via Marzolo ci parlano dell’amministrazione di una delle università più antiche e rinomate del paese totalmente incapace di relazionarsi con la realtà, delegando alla violenza poliziesca la gestione delle criticità evidenziate dai propri studenti.

In virtù delle molte attività che ci hanno accomunato ai compagn* della Baracca, come l’apertura dell’università alla città, l’attenzione alle problematiche del territorio, l’impegno nella lotta No-Tav, esprimiamo la nostra piena solidarietà ai cinque compagn* fermati e agli occupanti tutti.

Per il clima di orizzontalità, apertura e complicità che abbiamo condiviso assieme in più occasioni, e con il quale non possiamo che sentirci affini, promettiamo partecipazione attiva alle iniziative che verranno intraprese in risposta a questo vergognoso attacco.

Duri i banchi fioi !

Ca’Tron Citta’Aperta

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Riceviamo e pubblichiamo: solidarietà dal Collettivo Politico Gramigna

Solidarietà a chi occupa e resiste!

Come compagni e compagne del Collettivo Politico Gramigna esprimiamo tutta la nostra solidarietà militante e tutto il nostro sostegno agli studenti, compagni e lavoratori della Baracca Occupata di Padova, violentemente sgomberata da digos, celere e carabinieri venerdì 10 agosto dopo vari mesi d’occupazione. Ci stringiamo a loro nel denunciare e contrastare questo vile atto repressivo voluto dal rettore e dal pro-rettore all’edilizia dell’Università.

La Baracca ha rappresentato per tutto quest’anno qualcosa di veramente intollerabile per il Magnifico e i suoi lacchè: la Baracca, infatti, non era semplicemente un luogo di cui gli studenti si erano riappropriati per farne un’aula studio, ma era molto di più. Il posto era animato giornalmente da centinaia di studenti, tra cui anche tanti fuorisede ed Erasmus, che vivevano collettivamente e collaboravano assieme in moltissimi progetti: assemblee e dibattiti, proiezioni, iniziative benefit e di controinformazione, corsi di teatro, mostre e tanto altro ancora.

E’ evidente che uno spazio occupato al di fuori di qualsiasi binario istituzionale, che denuncia i progetti speculativi del rettorato e promuove assemblee con operai e lavoratori auto-organizzati, è uno spazio che si pone fuori dal controllo dell’Università e dei vari riformisti di turno. Per questi motivi, può rappresentare un punto di riferimento e quindi essere scomodo e pericoloso, soprattutto in vista di una crescente rabbia degli studenti a fronte del recente aumento delle tasse e degli ulteriori tagli al diritto allo studio.

In questa fase di crisi, infatti, chiunque alza la testa e si batte contro questo sistema, se la sua rabbia non viene incanalata in processi riformisti e concertativi, viene automaticamente e preventivamente represso.

Questo avviene all’interno dell’Università come anche nel resto della città: sempre a Padova il 4 luglio è stato sgomberato il C.P.O. Gramigna di Via Forcellini, a cui gli studenti della Baracca non hanno fatto ai mancare il loro sostegno.

Di fronte alla continua perdita di credibilità verso politici e istituzioni, chi si ribella potrebbe essere un esempio da seguire per i proletari, gli studenti e le masse popolari a cui viene fatta pagare la crisi del sistema capitalista.

Tutto ciò succede da tempo in Val di Susa, dove un’intera popolazione che si è sollevata contro il progetto dell’alta velocità Torino-Lione, viene violentemente repressa dalla polizia, ma avviene anche davanti alle fabbriche, come qualche tempo fa a Basiano, dove i lavoratori in sciopero di una cooperativa, slegati dal controllo dei sindacati confederali, sono stati picchiati così selvaggiamente dalla polizia che uno di loro ha rischiato di finire in coma.

Anche sul fronte delle occupazioni ci troviamo in un periodo in cui la classe dominante non lascia più spazio ad alcun tipo di tolleranza: da Bologna con lo sgombero dello stabile di via Libia 69, fino a Torino con la chiusura del No Way Squat. Da Saronno con lo sgombero di una casa, occupata da pochi giorni da alcuni compagni e proletari organizzatisi nel “Comitato Autorganizzato Saronnesi Senza Casa”, fino a Genova con lo sgombero della casa occupata dei Giustiniani 19, per arrivare infine a Milano, con la recente minaccia di sgomberare la Villa Vegan Occupata.

Questo sistema sta mostrando una delle sue facce più brutali, spetta a noi studenti, lavoratori e proletari rafforzare e rilanciare la lotta auto-organizzata per il suo superamento, senza alcuna delega alle forze istituzionali. L’occupazione degli spazi sfitti è un esproprio giusto e necessario. Nelle nostre città, nelle mani delle lobby del cemento e pattugliate giorno e notte dai militari, l’apertura di spazi sociali aperti e condivisi rappresenta una crepa profonda nel monolitico potere della borghesia. E’ in questi spazi che il movimento di classe può e deve avere piena agibilità politica per organizzare il conflitto sociale ed è sempre in questi spazi che si può sperimentare una nuova socialità non mercificata.

Occupare è giusto e necessario!

Solidarietà ai compagni e alle compagne della Baracca occupata e a tutti i compagni e tutte le compagne sgomberati e repressi!

Collettivo Politico Gramigna

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Prefabbricato negli istituti universitari pochi euro tanta passione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cinque ampie stanze, tutte le comodità: macchina per il caffé, condizionatore, termosifoni, tavoli e sedie in abbondanza (~120), 8 materassi, coperte, lenzuola, una fornita biblioteca, frigorifero, angolo cottura, recente doccia esterna con acqua calda, armadietti, zanzariere nuove nuove, dispensa recentemente dipinta di colori sgargianti, materiale per proiezioni video, stampante laser con toner, alcune casse audio, lavandino, piatti, bicchieri, tazze, computer di utilizzo comune.

Coinquilini simpatici, numerosi, variabili e ora incazzati.
Bella scritta a pennarello in ingresso: BARACCHE O BARBARIE

Lo spazio fisicamente per ora non esiste più l’hanno sfasciato polizia e università, ma nascerà ancora.

Qui una esaustiva guida: http://baraccaoccupata.noblogs.org/files/2012/02/Guida-della-baracca.pdf

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Proiezione solidale – Incominciando col gustare un po’ di libertà, si finisce per volerla tutta!

DOVE:

Area Pedonale di Via Marzolo, Padova

CineBaracca – domenica 12 agosto “Cinque pezzi facili”, Bob Rafelson, Usa 1970

Pianista vagabondo e sradicato torna a casa dopo una lunga assenza per l’ultimo saluto al padre, ma l’atmosfera lo soffoca come una ragnatela. Guidato dall’istinto di vita, si rimette in strada senza bagagli. Uno dei migliori film americani degli anni ’70. Racconto di scontento, non di contestazione. Analisi di un’inquietudine, non di un dubbio. Film della coscienza infelice, è ricco di finezze psicologiche e paesaggistiche. Scritto da Adrien Joyce, pseudonimo di Carole Eastman.

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Solidarietà al Collettivo Orti di via Marzolo

Apprendiamo che a poche ore dallo sgombero della Baracca Occupata, mentre via Marzolo era ancora militarizzata da un ingente numero di polizia e carabinieri (che spreco di denaro!), la polizia provvedeva a sigillare nuovamente l’accesso agli Orti (l’ex campo da calcio a fianco dell’ex studentato Fusinato). Non paghi, questi vili, hanno provveduto a rovesciare una cisterna che poteva contenere fino a seicento litri di acqua piovana, buona parte dei quali raccolti faticosamente a causa della persistente siccità estiva.
Questo ennesimo vile atto di forza è la prosecuzione della politica repressiva dell’Università volta ad annichilire ogni forma di autogestione.

Vogliamo rilanciare l’aperitivo di mercoledì 15 agosto promosso dal Collettivo Orti che si svolgerà nell’area pedonale di Via Marzolo.
Qui il comunicato ufficiale del Collettivo Orti. Seguiranno aggiornamenti.

La fu Baracca Occupata

 

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Sul volantinaggio di oggi

Questa mattina durante il volantinaggio di fronte al Bo abbiamo ricevuto la solidarietà di una ex studentessa del movimento della PANTERA, attivo negli anni ’90. Ci ha fatto veramente piacere.

Qualche info sul Movimento della Pantera: http://it.wikipedia.org/wiki/Pantera_(movimento_studentesco)

Breve docu sul movimento della Pantera:

http://vimeo.com/9184997

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Volantinaggio e studio di gruppo davanti al Rettorato

Visto che la Baracca è chiusa e non tutti a questo mondo possono permettersi il lusso di andare in vacanza (e sempre in meno potremo), stamattina appuntamento di studio davanti al Rettorato. Si approfitterà per volantinare e rendere nota l’assurda situazione alle persone che passeranno.

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