Comunicati di solidarietà alla Baracca Occupata

Ringraziando tutti coloro che esprimono solidiarietà testimoniando quanto siano soli lorsignori nei loro palazzi e quanto sia calorosa la passione vera di chi lotta ogni giorno per un futuro migliore, contro la repressione che ci ha colpiti questa mattina con lo sgombero della Baracca Occupata, pubblichiamo:

Apprendiamo che stamattina all’alba si è proceduto allo sgombero della sede del collettivo Baracca Occupata Autogestita in via Marzolo a Padova.

Nei confronti di chi ricerca spazi di libertà e autogestione la risposta dell’amministrazione cittadina, del rettorato, della questura, della disinformazione, e di tutte le altre necrosi della  società è sempre la repressione vestita in antisommossa.

Le idee non si sgomberano.

Solidarietà ai/lle compagn* della Baracca.

Le libertà non vengono date. Si prendono
P. Kropotkin

Gruppo Libertario La Formica

Care compagne e cari compagni,
abbiamo letto dello sgombero di stamattina. Siamo sicuri che quest’ennesima misura repressiva non fiaccherà il vostro spirito né vi impedirà di continuare nella costruzione, seppur lenta e difficile, di quell’orizzonte comune che ci deve portare a ripensare all’assalto al cielo.
Un abbraccio forte e se possiamo fare qualcosa non esitate a chiedere!
Saluti comunisti,
i compagni e le compagne del Clash City Workers

Solidarietà agli studenti della Baracca!

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai giovani studenti che sono stati sgomberati ieri mattina dalla Baracca Occupata di via Marzolo a Padova. La Baracca ha sempre rappresentato un importante punto di ritrovo, socialità e discussione capace di unire le lotte di studenti, precari e lavoratori. In questa occupazione, come nella precedente, alla Baracca si riusciva a parlare di lotte operaie e allo stesso tempo di rivendicazioni degli studenti, riuscendo a mettere centrale il ruolo del capitalismo come unico nemico di classe; e questa classe proletaria oggi è composta  sia da chi vuole garantirsi un diritto allo studio, sia da chi è già dentro i meccanismi di produzione di questa società. Gli studenti della Baracca hanno partecipato a diversi picchetti di noi operai, portando la loro solidarietà e i loro contributi. Anche per questi motivi la Baracca ieri è stata sgomberata, altro non rappresentava che una spina nel fianco di tutte quelle istituzioni che oggi temono una presa di coscienza da parte dei giovani proletari. Preferiscono chiudere nuovamente uno spazio liberato, piuttosto che lasciarlo in uso a chi se lo è conquistato per farlo vivere.

Ma questa repressione non farà altro che far crescere la rabbia e la determinazione anche di noi lavoratori, ai quali questa società riserva solo briciole, miseria, disoccupazione o futuro incerto. Gli operai e i lavoratori stanno iniziando a capire molto bene che al giorno d’oggi gli spazi di agibilità politica, di discussione e lotta bisogna conquistarseli e difenderli. Nessuna istituzione ce li concederà mai. Succede a Piacenza, dove i lavoratori delle Cooperative Ikea stanno portando avanti una lotta determinata per conquistare quei diritti basilari che padroni, sindacati confederali e istituzioni anche del luogo hanno sempre negato o nascosto.  E succede nelle piazze di tutta Italia, che in questo autunno hanno rivissuto la rabbia degli studenti e una repressione fatta di manganelli, arresti e intossicazione mediatica.

Sappiamo bene che questa repressione non fermerà la lotta dei giovani della Baracca, non sono certo le quattro mura a determinare la forza di un collettivo. Come lavoratori del “Picchetto” siamo al fianco della Baracca, sicuri che ogni sgombero rafforza le idee e rende limpido a molti giovani e lavoratori da che parte stare.. noi stiamo con chi lotta! Sempre!

4/1/2013

Operai e lavoratori de “Il Picchetto”

 

Esprimiamo la nostra solidarietà alle compagne e ai compagni della Baracca Occupata, con la consapevolezza che non bastano degli sgomberi per intimidirci, per farci tornare nelle nostre case, per non farci più sentire come urgente il lavoro politico per la costruzione di un mondo diverso e giusto.

A pugno chiuso,

Le compagne e i compagni del CAU di Napoli

 

CI RISIAMO & CI RISAREMO

Come collettivo autorganizzato orti di via Marzolo esprimiamo totale solidarietà ai compagni della Baracca autogestita sgomberati all’alba di giovedì 3 gennaio, spazio che abbiamo attraversato per lo svolgimento delle assemblee e non solo. E’ un po’ un film già visto, di sgomberi, rioccupazioni blindature e sblindature. Ormai nel braccio di ferro con le istituzioni gli autorganizzati hanno sempre saputo rilanciare l’iniziativa, e quando non ci sono state le 4 mura o uno spazio verde dove trovarsi le idee e la socialità si sono riversate nelle strade e nelle piazze con cortei, feste ed eventi. Forse non hanno capito bene che la repressione ci rafforza e non ci fiacca e che queste operazioni normalizzatrici compattano la nostra determinazione nel portare avanti iniziative finalizzate alla riappropriazione di spazi di agibilità collettiva altrimenti lasciati al degrado. Ogni approccio di dialogo con la controparte ha come discriminante il concetto di legalità, ma vogliamo dire chiaro che davanti alle ingiustizie delle varie amministrazioni sul fronte degli spazi lasciati all’abbandono; contro il loro concetto fittizio di legalità speculativa, noi si contrappone la legittimità decisionale dal basso, ponendo in essere la riappropriazione di spazi lasciati all’incuria per restituirli alla partecipazione popolare. Ed è nei rapporti di forza partecipativi che bisognerà rimettere in gioco il potenziale umano finora propositivamente espresso, nella volontà di rilanciare l’iniziativa nelle strade e nelle piazze estendiamo a tutt*l’invito al dialogo e al confronto nell’assemblea pubblica che si terrà sabato 5/1 ore 15 fronte baracca via Marzolo.

COMPAGNE/I DEL COLL.ORTI MARZOLO

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