Le aule

Un aula studio…
Perchè: perché le aule studio sono poche, scomode e sovraffollate.  È un’aula studio perché studiare è un bisogno e non solo un desiderio o una passione.  Rappresenta la necessità individuale di “formarsi” per guadagnare quel minimo di qualifiche che possano sottrarre a lavori alienanti ed usuranti; la necessità personale di avere tempo per riflettere, per scoprire e scoprirsi, prima di essere gettati nel vortice della produzione e del consumo. Nonché un mezzo, conquistato nel tempo grazie a lunghe e dure lotte, per essere in grado di comprendere il proprio presente.

È questo il motivo per cui come studenti abbiamo dedicato il nostro tempo e la nostra fatica perché si creasse un ambiente spazioso, pulito ed ordinato, adatto allo studio, sgombrando i mobili accatastati, lasciati a marcire dalle istituzioni universitarie senza motivo apparente. Montando e ripulendo i banchi e le sedie ancora utilizzabili. Spolverando, disinfettando e lavando gli ambienti disastrati da mesi e mesi di inedia.

Dove: L’aula più grande, che si trova sulla sinistra appena entrati è dedicata allo studio silenzioso; ci sono tavoli differenti, principalmente ricavati da materiali che l’università aveva abbandonato. Lungo le pareti si trovano le prese elettriche e su una parete c’è un’insieme di armadi con il materiale per dormire la notte.

Quando: senza rigidità, dalle 9.00 del mattino all’1.00 di notte.

Come: La corrente elettrica che era stata tolta dall’università il giorno dell’occupazione, è stata in varie forme riallacciata, l’attuale situazione è riportata su un foglio disponibile a tutti. Non è quindi una certezza, ma le possibilità sono molteplici e dipendono da noi

…per uno studio diverso…
Perchè: così che lo studio non sia solo di aiuto per la propria vita individuale, ma un occasione di incontro che attraverso la condivisione e la cooperazione, lo scambio di idee ed esperienze, promuova una “formazione” collettiva. Dove i saperi studiati, quando non ridotti a mere competenze da spendere nel proprio futuro lavorativo, siano mezzi per essere interpreti attivi del mondo e non meri fruitori passivi della realtà data.
Per questo abbiamo guadagnato più spazio possibile, tentato di insonorizzare le porte, pulito le lavagne e portato i gessi e tanto altro che abbiamo fatto e faremo grazie all’impegno di tutti. ed aggiustato tutti gli utensili e utili

Dove: ci siamo sforzati di ricavare ambienti da riservare allo studio collettivo, aule dove sia possibile parlare e confrontarsi, nonché ambiti di socialità in cui si possa chiaccherare senza disturbare lo studio altrui.
Ciò è possibile in tutte le altre aule, in particolare in quella a destra appena entrati, in cui si trovano tavoli sedie e un divano.

Quando: negli stessi orari e anche oltre.

Come: facendo studio di gruppo, condividendo le proprie conoscenze, mettendo a disposizione ciò che si apprende.

 

 

…e non solo
Perché: per maturare quegli strumenti necessari di modo che sia nel presente che nel futuro si possa rispondere e resistere agli abusi ed ai soprusi di ogni forma di potere. Lo stesso potere che adesso si manifesta nella costrizione all’apprendimento di nozioni inutili e pedanti, alla rincorsa di crediti e all’inseguimento di tirocini non pagati e che un giorno, ma per molti già adesso, si esprime nell’arbitrio del proprio datore di lavoro o nel dramma della disoccupazione; un potere mediato da una “democrazia” tanto impotente quanto capace di assicurare giusto lo spazio per gli opportunismi di un ceto politico sempre più corrotto.
Per questo abbiamo recuperato, portato ed aggiustato mobili e strumenti utili tanto alla ricerca intellettuale quanto ad una convivenza piena e completa: dalla macchinetta del caffè al fornelletto, dagli armadi alle panche… e molto altro ancora grazie alle idee e alla partecipazione di ognuno.